I meravigliosi portali di Canna sono un museo all’aria aperta di bassorilievi, stemmi nobiliari e mascheroni realizzati da antiche, abili maestranze. Palazzo Toscani in piazza Castello 22, è oggi una sorta di multiproprietà dove vive una decina di nuclei familiari. L’appartamento al piano terreno (privato) mostra ancora le splendide volte in mattoni e le gigantesche giare dove un tempo si conservava vino e olio. Il sancta santorum del palazzo, sempre aperto, è la bellissima scalinata a doppia rampa che rimanda all’epoca del buon gusto e della raffinatezza. Da qui si arriva in pochi metri alla Cappella di San Rocco, luogo di culto privato del barone Toscani e subito dopo al civico 14 di piazza Castello, a Palazzo Drogo, dal meraviglioso portale coi mascheroni in pietra. Palazzo Pitrelli, in via Roma 16, mostra sotto la chiave di volta la dicitura degli autori, M. Rafae. e/Pasca. Calie., Raffaele e Pasquale Calienno, scalpellini in attività ai primi dell’800 mentre il magnifico arco settecentesco in piazza Municipio, annuncia un ovattato, suggestivo androne. In via S. Martino invece ci sono un paio di esempi di atti vandalici: al civico 15 l’antico portale di Palazzo Melazzi, privo dello stemma rubato anni fa e al civico 2, la vecchia casa, ex convento, con quel che resta del portale deturpato dai proprietari per ricavarne una finestra. Conserva bassorilievi di volti umani, allegorie e l’antica porta lignea coi possenti, arrugginiti chiodi dell’epoca. Sulla facciata della casa in via Soccorso 17, è incastonata la pietra dov’è inciso un misterioso distico di Catone: Nemo si/ne crimi/ne vivit, Nessuno vive senza crimine.
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