Guidati da William Findlay e dal figlio Geremy, alcuni anni fa, durante Incontri di Canna, Festival Internazionale di Musica da Camera, 24 musicisti originari di otto Paesi “colonizzarono” il paese. Molti passarono dai grattacieli agli ulivi. Gli abitanti convissero per tre settimane coi violini della coreana Hyung Sun Paik, dell’ucraino Sergei Nikonov, col piano di Bo Yon Koh, col corno del canadese Gabriel Radford, col violoncello del polacco Tomasz Wyroba. I musicisti si sentivano in famiglia. Facevano le prove in chiesa poi compravano le melanzane. Erano invitati nelle case per un caffè. I cannesi non li abbandonavano mai. Se ne andarono molto a malincuore, con gli occhi lucidi. E tutti dicevano così: “Non ho mai conosciuto un festival come questo”. Il resoconto di quei giorni, Incontri di Canna, la convivenza tra i cannesi e i musicisti, che poi è una sorta di diario quotidiano, è stata raccontata nel documentario diretto da Stephen Hall. William ha la cittadinanza onoraria ed è il direttore artistico del Festival di Musica da Camera di agosto.
Commenti
Nessun commento
Commenta per primo