Fino ad alcuni anni fa a Canna c’era una strana usanza. Dopo essersi sposati ed aver consumato, iniziava per i novelli sposi il “periodo della vergogna”. Per una settimana non potevano uscire di casa. Otto giorni dopo, un allegro corteo col sottofondo di violino, fisarmonica e chitarra, portava i regali alla sposa, grano soprattutto. Davanti i musicisti, dietro gli asini coi sacchi di grano infiocchettati e poi la gente. Se gli sposi uscivano prima del tempo, venivano subito redarguiti: “Che ci fate qua? Non dovete essere a casa a “vergognarvi?”
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